Mio figlio ha la discalculia… Cosa posso fare?
Apr 19, 2018Hai appena concluso l’iter di certificazione DSA con tuo figlio, hai ricevuto la diagnosi di discalculia… oppure stai ancora facendo il percorso (o stai per iniziarlo) e ti chiedi cosa fare se tuo figlio risultasse discalculico?
Durante la delicata fase della certificazione e dopo la diagnosi i genitori attraversano un periodo particolarmente intenso a livello emotivo: potrebbe capitarti di avere paura, di provare ansia per il futuro di tuo figlio, di non credere alle parole degli esperti rifiutando l’idea che tuo figlio viva delle difficoltà.
Non te lo dico per giudicarti, questi sono sentimenti del tutto normali per un genitore. Vorrei solo mostrarti l’altra faccia della medaglia!
Hai paura per tuo figlio o hai paura della sua reazione?
Vorrei che ti soffermassi a lungo su questa domanda.
Probabilmente le paure che tu stai provando in questo momento, appartengono solamente al tuo modo di vedere la faccenda e, essendo particolarmente sensibile, il tuo bambino ne risente.
Eppure se riesci a trasmettergli serenità e a spiegargli la situazione i ragazzi sono perfettamente in grado di “sopportare il peso” della diagnosi e di viverla come una “liberazione”.
Infatti acquisire consapevolezza, dare un nome alle difficoltà che tuo figlio vive ogni giorno a scuola e sapere che la sua particolarità non è una malattia, lo aiuta a rafforzarsi come persona e a trovare la sua strada.
Te lo dico per esperienza: anche io sono dislessica e purtroppo ho imparato a conoscere questa mia particolarità molto tardi! Se l’avessi saputo prima, probabilmente, mi sarei risparmiata alcuni pensieri negativi che rimbombavano dentro la mia testa “Perché non ci riesco? Non sarò mai capace!”.
Ecco cosa fare con la discalculia (guida pratica step by step)
Adesso ti elenco una serie di mosse pratiche da mettere in atto per aiutare concretamente tuo figlio.
Ti dico questo perché purtroppo i metodi didattici tradizionali che vengono utilizzati oggi nel sistema scolastico non permettono alle persone che hanno queste particolari caratteristiche (dislessia, discalculia, disgrafia o disortografia) di affrontare serenamente il mondo della scuola.
Passo numero #1 Richiedi quello che è previsto per legge.
Dopo aver ottenuto la certificazione, richiedi all’istituto che tuo figlio sta frequentando tutto quello che prevede la legge per applicare i principi di inclusione scolastica.
Consegnando alla scuola la diagnosi, sarà obbligo dell’istituto rispondere attraverso un Piano Didattico Personalizzato, cioè un documento all’interno del quale gli insegnanti si prendono l’impegno di adottare con tuo figlio una didattica personalizzata e individualizzata che tenga conto delle sue peculiari caratteristiche.
Questo implica l’utilizzo di strategie e metodi educativi tarati su misura e l’adozione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative.
In particolare il PDP contiene:
• dati anagrafici dell’alunno;
• tipologia di disturbo;
• attività didattiche individualizzate;
• attività didattiche personalizzate;
• strumenti compensativi utilizzati;
• misure dispensative adottate;
• forme di verifica e valutazione personalizzate.
Se gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste per legge sono sempre messi a disposizione dell’alunno discalculico o dislessico, è invece più difficile che la scuola garantisca allo scolaro il giusto supporto didattico in termini di metodologia e strategia di insegnamento.
In questo caso il mio consiglio è quello di avviare un fitto dialogo con i maestri o i professori di tuo figlio per fare insieme un percorso di consapevolezza su cosa è davvero la dislessia, la discalculia o un qualsiasi altro DSA.
Passo numero #2 Parla con tuo figlio e fidati di lui
A volte, nella preoccupazione generale di dialogare con la scuola, gli insegnanti e i medici per il bene del proprio figlio, si perde di vista il cuore della questione: lui e la sua felicità.
Quindi, sebbene sia tu il genitore e sia tua responsabilità tenere insieme le fila della questione, chiedi la sua opinione, ascolta le sue esigenze e fidati del suo giudizio.
In questo modo diminuisci la tensione in famiglia, rafforzi la sua autostima e lo aiuti a capire che prendere un brutto voto non significa incassare un giudizio negativo generico su di lui come il non essere intelligente, ma semplicemente ricevere uno stimolo per individuare una via alternativa e fare meglio.
Passo numero #3 Privilegia l’autonomia rispetto alla “sostituzione”
Purtroppo alcuni ragazzi non trovano il grande beneficio che ci si potrebbe aspettare dagli strumenti compensativi e dalle misure dispensative.
A quel punto le famiglie vivono momenti di intensa difficoltà, perché il rendimento scolastico non migliora, il ragazzo si demoralizza e si chiude ancora più in se stesso, mentre aumentano le tensioni in casa e con i professori.
In altri casi la scuola, invece di accompagnare la famiglia e favorire l’inclusione scolastica, innalza un muro e l’alunno, abbandonato a se stesso, non possiede l’autonomia necessaria per affrontare le proprie difficoltà.
Cosa puoi fare in questi casi? Sicuramente se la situazione perdura dopo aver dialogato con i docenti interessati, ti consiglio di cercare la collaborazione degli altri insegnanti e del dirigente scolastico per ottenere che i diritti di tuo figlio vengano rispettati.
Un’altra cosa che fanno molte famiglie è accompagnare personalmente il ragazzi nei compiti o delegare a qualcuno questa costante assistenza.
Ma cosa accadrà quando tuo figlio si troverà da solo a scuola? Probabilmente non riuscirà a portare a termine il compito assegnato perché non gli è stata insegnata la strategia per farlo.
Per questo è necessario rendere tuo figlio completamente autonomo nello studio della matematica (e di qualsiasi altra materia).
Ho creato DysWay, il metodo specifico per dislessici, discalculici e altri DSA, proprio per permettere a tuo figlio di fare i compiti in totale autonomia, anche senza l’utilizzo degli strumenti compensativi.
Scarica la guida gratuita in cui trovi tutti i dettagli del metodo DysWay sulla discalculia, dislessia, disgrafia e disortografia.
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