Sai quando si manifesta la dislessia?
Oct 30, 2017L’età della scuola rappresenta solo il momento quando si manifesta la dislessia. In realtà il bambino dislessico non inizia a sviluppare la dislessia all’asilo o in quinta elementare, ma dai 3 ai 6 mesi di età.
Ti faccio un esempio di cosa può succedere a un bambino dislessico nella culla. Niente di grave, non preoccuparti: proprio perché non è una malattia tuo figlio non corre nessun pericolo di salute, anzi..
Il mio obiettivo è raccontarti il “suo punto di vista”: anche io sono dislessica e troppe volte mi sono trovata nella situazione sgradevole di dovermi vergognare del mio particolare dono.
Tornando al bambino nella culla, quello che accade è più o meno questo.
Il piccolo vede un gomito e nel suo cervello si attivano le cellule che alterano la percezione, quelle che si trovano nel suo emisfero destro, che per natura è in lui più sviluppato.
A questo punto, curioso di sapere a chi appartenga il gomito che vede, aggiunge altri tratti al gomito fino a delineare il viso della mamma.
Cosa pensi sia accaduto?
Neanche la scienza lo capisce a pieno, fatto sta che il piccolo ha attivato il pensiero intuitivo e ha fatto un’associazione mentale tra il gomito e il viso della mamma.
Tutto da solo, senza avere sviluppato le competenze logiche che gli permettano di sviluppare il pensiero razionale, ha associato e organizzato le immagini creando un pensiero.
Praticamente un miracolo!
E il bambino svilupperà questo talento nel corso degli anni, fino a quando…
… Arriverà il momento di andare a scuola.
A quel punto il suo modo di “leggere la realtà” entrerà in contrasto con quello che viene tradizionalmente utilizzato.
Il metodo che gli insegneranno sarà quello di avere un filtro tra l’idea di “mamma” e l’immagine della mamma: quel filtro sono le lettere dell’alfabeto.
Tu come ti sentiresti se ti dicessero che il tuo intero modo di pensare, lavorare e comportarti è sbagliato?
Saresti frustrato, ti vergogneresti, vorresti sprofondare?
Questo è quello che accade a tuo figlio, quando i retaggi culturali gli impongono di organizzare i propri pensieri in un modo totalmente innaturale, diverso da come ha sempre fatto.
Le difficoltà relazionali di alcuni bambini dislessici non sono conseguenza diretta della dislessia, ma solo di come la scuola, la famiglia e l’ambiente circostante giudica il modo di pensare del bambino, mandando in frantumi la sua autostima fin dalle scuole primarie.
Questo è il momento quando si manifesta la sua dislessia.
Tuo figlio inizia a essere considerato “diverso” o “strano” dai compagni, svogliato o stupido dagli insegnanti e frustrato dai continui fallimenti scolastici, nonostante la fatica e il suo costante impegno.
Ti racconto queste cose perché le ho vissute in prima persona fino a 18 anni, quando mi hanno detto che ero dislessica.
In quel momento ho capito che il motivo per cui non riuscivo a raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata era perché mi ero sempre sforzata di leggere e studiare con un metodo contrario a quello che utilizzava il mio cervello per organizzare i concetti.